未来ロボ ダルタニアス Idea Originale: Yatsude Saburo |
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Giappone, 1995. Il popolo alieno degli Akron attacca la Terra provocando morte e distruzione in tutto il globo; le città vengono rase al suolo e a guardia di esse viene posto un gigantesco automa.
La restante popolazione terrestre vive di espedienti in fatiscenti baraccopoli, i ragazzi imparano precocemente a ottenere cibo medianti piccoli furti ai danni di strozzini e profittatori.
Kento, Dani, Sanae, Mita, Tanosuke, Jiro e Manabu fanno parte di una di queste bande. Durante una fuga tra i boschi per evitare gli abitanti del villaggio derubati per l’ennesima volta, i ragazzi trovano rifugio in una caverna sotterranea. Insieme ai suoi amici scopre presto che si tratta dell’ingresso di una e vera e propria base spaziale comandata dal dottor Earl, uno scienziato del pianeta Helios, fuggito sulla Terra dopo la conquista del suo pianeta da parte degli Akron.
Il professore affida la difesa della Terra a Dani e Kento, rispettivamente alla guida dell’astronave Gumper e del robot Antares, che sono in grado di unirsi al leone meccanico Beralios per formare il potente Daltanious.
Beralios, disperso durante l’atterraggio di Earl sulla Terra, viene richiamato improvvisamente da Kento quando, attaccato dai malvagi Akron, il ragazzo sprigiona una potente croce di luce. Il potere del protagonista permette al vecchio professore di riconoscere in lui il figlio di Harlin, discendente dell’antica dinastia Helios sparito all’età di tre anni.
Durante la serie Kento ritrova il padre che credeva morto e si scopre che è perfettamente identico al supremo Kloppen, comandante delle forze nemiche e acerrimo nemico del nostro eroe. L’ufficiale nemico però scopre essere un biodroide (ossia un essere sintetico) quando un tatuaggio posto sulla spalla si rivela essere un falso rivelando invece la regalità di Harlin.
Continua la lotta di Daltanious contro gli Akron e dopo averli respinti dalla Terra intende liberare il sottomesso pianeta Elios, e quindi conquistare Zaar, la roccaforte nemica.
Daltanious non ha alcuna difficoltà nel compiere la grande impresa di liberazione della galassia, ma un colpo di scena si prepara, sul finire della battaglia: dopo aver annientato per sempre Zaar, i nostri eroi scoprono che Ormen si è salvato grazie ad una navicella d’emergenza dove si è chiuso durante l’ultimo attacco. Durante la fuga, i nostri riescono a vedere il suo volto: Harlin, padre di Kento, riconosce in quel volto suo padre Ishimura, l’ultimo imperatore di Helios, e ne resta sconvolto.
In realtà Ormen è un biodroide, una copia perfetta di Ishimura. Sarà proprio Ormen a raccontare all’erede la vera storia: “Dovrai sapere” – gli grida – “su quale atrocità si basava lo splendore dei regnanti di Helios! Quando nasceva un nuovo erede, veniva costruita anche una sua copia perfetta, destinata a vivere in solitudine, fino al giorno in cui era chiamata a sostituire il re in caso di sua morte, perchè il trono non restasse vacante in attesa del successore.
Veniva così assicurata la continuità del potere della famiglia reale a spese del biodroide, usato come un inerte manichino. E poco contava che anch’egli avesse un cuore… una volta nominato il nuovo re, il biodroide veniva soppresso”. Questo era il motivo per cui Ormen aveva maturato così tanto odio verso Helios.
Dopo l’ultimo attacco di Daltanious però, egli muore fra le fiamme, mentre Harlin decide di ricostruire una nuova civiltà dove simili soprusi non possano più accadere.
Un grazie all’amico Daigo e al suo sito
Enciclorobopedia per i dati foniti.